Chiara Piombo, Marco Caimi
inPEST Lab by GEA srl
Da anni il team Ricerca & Sviluppo di GEA S.r.l. è impegnato nell’implementazione dei dispositivi di monitoraggio inPEST, proponendo soluzioni sempre più performanti e rispettose dell’ambiente. Questi dispositivi sono rivolti ai professionisti del Pest Control, i PCO/Trained Professional.
Gli erogatori di feromone sono senza dubbio tra i prodotti su cui il team si è concentrato maggiormente in quanto, collocati nelle apposite trappole, rappresentano i principali dispositivi per il monitoraggio di artropodi infestanti di importanza merceologica.
Diverse sono le tipologie di erogatori disponibili sul mercato e diversi sono i materiali che li caratterizzano. Si utilizzano infatti dalla para, al polietilene, al silicone, all’EPDM, a tessuti laminati ecc.
La scelta delle caratteristiche tecniche di un erogatore di feromone, come il materiale, il colore, la forma e la grandezza, verte su una molteplicità di fattori: il tipo di trappola su cui verrà impiegato, l’insetto oggetto del monitoraggio, la quantità di feromone attivo con cui verrà caricato, l’eventuale necessità di rilevarlo al metal detector, ma, soprattutto, l’emissione del feromone e quindi la durata del prodotto stesso.
Ottimizzare l’emissione dell’erogatore e, di conseguenza, incrementarne l’efficacia in campo, è certamente l’obiettivo finale del team Ricerca & Sviluppo.
A tal fine, negli ultimi anni, il team ha implementato uno degli erogatori più richiesti e utilizzati dai propri clienti: l’erogatore di feromone in para, dalla caratteristica forma a <tappino>.
Gli sforzi del team hanno portato alla sostituzione del precedente dispositivo con una versione più innovativa: il nuovo erogatore di feromone “Phero-si” inPEST, realizzato con una miscela siliconica ad hoc.
Al fine di garantire una migliore qualità e sicurezza del prodotto, è stata selezionata una miscela siliconica idonea al contatto con gli alimenti e in conformità alle vigenti regolamentazioni (CEE 1935/2004/CE, BfR (ex BGVV) Raccomandazione XV “Silikone” (Germania); – Food and Drug Administration (FDA-USA) regulation 21 CFR 177.2600), avvalendosi di fornitori in grado di garantire un alto standard qualitativo del processo produttivo, sia in termini di stampaggio che di post-curing e finitura dell’erogatore.
Inoltre, GEA S.r.l. ha implementato il processo produttivo interno di attivazione con il feromone, revisionando la procedura in corso grazie a miglioramenti tecnici appositamente studiati per il nuovo erogatore.
Il nuovo dispenser presenta una caratteristica forma cilindrica, più maneggevole, con un maggior peso e una maggiore superficie di emissione. La scelta della nuova matrice siliconica ha inoltre permesso di:
- impiegare una miscela maggiormente adatta ad essere utilizzata in ambito alimentare,
- migliorare l’emissione dei feromoni con cui vengono caricati i dispositivi,
- incrementare l’efficacia in campo, rilevando tempestivamente anche bassa presenza di infestanti e restituendo un maggior numero di catture del target,
- garantire una migliore emissione del feromone nel tempo rispetto agli erogatori in para,
- creare una versione del dispositivo interamente rilevabile al metal detector, “Phero-si MD” inPEST, aggiungendo la ferrite alla miscela siliconica. Questo aspetto tecnico è sempre più importante nelle aziende alimentari e richiesto dai principali standard di certificazione (BRC, IFS, ecc.).
Al fine di valutarne l’efficacia dei nuovi erogatori “Phero-si” inPEST, questi sono stati testati, sia in termini di emissione, tramite un’analisi SPME-GC/MS, sia in campo, a confronto con la precedente versione in para.

Erogatori inPEST nella precedente versione (a sinistra) e i nuovi erogatori “Phero-si” inPEST (a destra) a confronto. Gli erogatori neri rappresentano la variante rilevabile al metal detector, “Phero-si MD”
RISULTATI ANALISI DELL’EMISSIONE
Per indagare eventuali differenze di emissione tra i nuovi erogatori e quelli precedenti, un erogatore “Phero-si”, uno nella versione detectabile, “Phero-si MD”, e uno nella precedente versione in para, caricati con la medesima molecola feromonica, sono stati analizzati tramite tecnica di Micro-Estrazione in Fase Solida (SPME).
Le analisi sono state realizzate a 0, 15 e 30 giorni dall’apertura della confezione, quantificando in nanogrammi la quantità di feromone emessa dai singoli campioni.

Emissione dei campioni a 0, 15 e 30 giorni in termini di ng/h
Al termine delle analisi si è potuta osservare, fin dal tempo zero, una maggiore emissione degli erogatori “Phero-si” e “Phero-si MD” rispetto all’erogatore in para. Questa tendenza viene mantenuta anche a 15 e 30 giorni. È bene ribadire che il picco di emissione iniziale, a tempo zero, rappresenta una fase transitoria e breve di sovra emissione degli erogatori. Nel tempo gli erogatori di feromone emettono una quantità inferiore di feromone ma in ogni caso una quantità attiva nei confronti del target, come dimostrano i dati di efficacia in campo. Gli insetti infatti rispondono in natura a piccole quantità di miscela feromonica.
RISULTATI PROVE DI EFFICACIA IN CAMPO
Per le prove in campo, invece, erogatori “Phero-si” inPEST caricati con il feromone comunemente denominato TDDA, molecola attiva nei confronti delle principali tignole degli alimenti, sono stati posti a confronto con erogatori in para caricati con la medesima quantità di feromone.
Tali dispositivi sono stati testati in due aree di un mangimificio, in cui era nota la presenza preponderante di E. kuehniella e sporadica di P. interpunctella.
I dispositivi sono stati posizionati su trappole adesive “Multitrap inPEST®” le quali sono state ruotate di posizione ad ogni controllo, al fine di limitare l’errore statistico dovuto alla posizione stessa. Le trappole sono state sostituite ogni sette giorni e gli erogatori di feromone ogni due mesi, come indicato da scheda tecnica del prodotto.
Le catture sono state registrate ogni settimana per un tempo complessivo di cinque mesi.
Al termine delle prove gli erogatori “Phero-si” inPEST hanno permesso una cattura media, pari a +445% su P. interpunctella e +30% su E. kuehniella, rispetto agli erogatori in para posti a confronto.


CONCLUSIONI
Alla luce degli ottimi risultati ottenuti sia in termini di emissione, quanto di efficacia in campo, risulta evidente come l’impegno di GEA S.r.l. per un IPM moderno e rispettoso dell’ambiente si applichi nel concreto riuscendo a proporre al PCO/Trained Professional un prodotto di qualità, efficace e in linea con quanto affermato dalle più importanti normative italiane ed europee in materia.